La luce inondava tutto ed era talmente forte che non si riusciva a scorgere niente al di fuori delle sottili pareti di cartone. Quell’attimo che precedeva la venuta della “grande mano” racchiudeva gioie ed emozioni raccolte in pochi secondi di vita pulsante. Tutte allineate se ne stavano lì pregando che non fosse il proprio turno ma aspettando speranzose una morte felice che comportasse l’ascesi ad un livello più profondo di coscienza. “Cosa si dice da quelli parti?” diceva Marta a Giovanna “Ma ho letto su Snella 2000 che hanno scoperto una nuovo filtro per l’aria che permette di raggirare la grande mano”. “ Marta ma non capisci? Dovremmo essere felici di lasciare questo desolante mondo, anzi sai cosa ti dico? Alla prossima apertura sarò la prima, lì, tra le altre. Bella come non mai con il petto al vento per farmi cogliere. Amica ho voglia di una vita diversa ispirata alla luce, all’amore e alla bontà.”. Marta parlava e, intanto, un piccolo gruppo si era riunito ad ascoltare quel monologo di discreto successo. Bisogna considerare che la vita all’interno di quel parallelepipedo proseguiva tutto sommato tranquilla. La gente si amava, si odiava e lavorava dignitosamente per garantire, come dappertutto, un sufficiente livello di aria respirabile. Certo a ogni apertura della “grande mano” una compagna veniva sradicata via senza possibilità di ritorno. In quelle situazioni qualcuno si chiedeva effettivamente il senso della propria esistenza. In ogni modo, asciugate le lacrime e compiuti i riti si ritornava a vivere il solito tran-tran preoccupandosi del nuovo filtro per l’aria e della dieta biologica a base di zolfo. “Sei così bianca di recente Marta, sei sicura di stare bene? Dovresti comprarti un bello spazio ai piani alti, là nell’angolo. Manca l’aria di questi tempi e dicono che lì ce ne sia in abbondanza magari sei un po’ anemica”. “Ma no Giovanna mi sento come se il mio movimento fosse incatenato da mille anelli di filigrana. Insomma ci sono momenti che mi sembra di vivere imprigionata”.” Beh sai com’è Marta la vita è dura per tutti, io sinceramente mi sento libera avrei solo voglia di sistemarmi, assaporare la mia esistenza fino in fondo adesso”. Le due amiche parlavano spesso di questi argomenti così alti e intanto trascorrevano i giorni, gli anni e le numerose amicizie giovanili pian piano si assottigliavano visto che, una alla volta, le loro coetanee venivano colte; fino a che un giorno Giovanna e Marta si ritrovarono da sole perchè ormai tutte le loro amiche erano state scelte, chissà che liberazione. Giovanna ad ogni apertura si metteva tra le prime per essere selezionata ma sfortunatamente non aveva avuto molto successo. Sembrava proprio che qualcuno avesse fatto dei piani sulla sua vita e che lei fosse destinata a qualcosa di più grande. Marta proseguiva la sua esistenza vivendola giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Una sera le povere amiche si misero a discutere e le parole rimbombavano all’intero della struttura visto che ormai le due erano rimaste sole. “Beh” incominciò Giovanna “Siamo alla frutta direi, siamo le ultime e alla prossima apertura una delle due vedrà la luce mentre l’altra rimarrà qua nel buio”.“Non importa amica, dopo tutto” rispondeva Giovanna “Sono contenta di avere passato una vita qui con tè ed questo e ciò che conta”. Le due si abbracciarono intensamente e insieme si misero a dormire. Tutt’un tratto nel bel mezzo della notte la porta si aprì di nuovo e la grande mano prese Giovanna che si offrì sorridente a quell’incantevole luce. Accadde però una cosa particolare in quanto tutto il parallelepipedo si mosse ribaltandosi e trascinando anche Marta nel vuoto luminoso. Marta volò nell’aria e atterrò in un piano solido senza farsi del male. Non poteva vedere molto la luce la accecava ma quanta aria che c’era fuori da quella orrenda struttura. Abituandosi alla luminosità scorse col tempo la grande mano, che in realtà, era una gigantesca creatura rosa simile a le sue coetanee ma piena di protuberanze che uscivano e si muovevano spostando grandi masse di aria. Marta vide Giovanna stretta nella grande mano e sembrava che quella creatura volesse mangiarsela quando, in verità, un futuro ancora più tragico si prospettava per la povera amica. Quel grande essere accese un fuoco e bruciò Giovanna pezzo dopo pezzo. Lei coraggiosa lo minacciava promettendogli che sarebbe tornata più forte che mai per vendicare i suoi sogni, la sua libertà ed intanto urlava “Scappa amica! Io ce la faccio da sola sarò sempre con te!”. Marta piangeva e velocemente corse in un angolo buio sfogando tutto il suo dolore e la sua rabbia.
“Fede ma quando la smetti di fumare?”. “Mai! E non cominciare con i tuoi soliti commenti che già mi è caduto il pacchetto e non trovo più l’ultima sigaretta che avevo tenuto per il dopo pranzo. Adesso devo tornare a comprarle, che palle!”. “Insomma fai quello che vuoi ma ricordati che, un giorno, quelle sigarette te la faranno pagare” “Sì, sì bla bla bla….”. Federico cercava con disperazione la sigaretta persa ma purtroppo non la trovava da nessuna parte. Marta, intanto, nascosta era triste ed emozionata e guardava il mondo per la prima volta. Dopo tutto non era morta e c’era ancora tanto mondo da assaporare. Giovanna le era sempre stata vicina e alla fine si era sacrificata per lei, sarebbe sempre rimasta nel suo cuore.
francesco
1 commento:
Non ho parole... Geniale...
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