martedì 4 marzo 2008

uomini che vanno sulla luna

“Quand’è che finalmente capiremo qualcosa così bene tanto da dimenticarci del perché abbiamo cominciato a cercarla rallegrandoci semplicemente di averla capita?”. “Non credo che succederà mai qualcosa del genere…” “Tutto succede prima o poi, che cosa ne sai tu? Magari…magari....è già successo” “Può essere, comunque il mio discorso era un po’ diverso” “Pensavo…” si fermò 2 minuti guardando il cielo plastificato muoversi seguendo le onde del vento che lo arrotondavano e lisciavano “Pensavi cosa, cosa c’è? Non capisco” “ Pensavo, che non ci credo” “A che cosa non credi?” “A quello che hai detto! “ Sì, tanto tu non credi mai a quello che dico” “Non è questione di credere, penso che sia molto difficile rallegrarsi di un pensiero, o meglio, di una sua logica…” si fermò dandole un bacio sulla fronte “Non arrabbiarti parliamo…” “ Non sono arrabbiata, dimmi” disse lei quasi con indifferenza appoggiando la testa sul petto di lui che intanto le accarezzava i capelli “ Dicevo..ah già…la logica sarà sempre logica, imperfetta. La razionalità verrà inevitabilmente sostituita da altra razionalità apparentemente più perfetta, ma lascerà sempre un piccolo spazio di azione a coloro che non credono in quel ragionamento per svilupparne un’ altro chissà magari più alto, più completo e comunque destinato alla stessa fine del padre” “capisco…ma cosa c’entra il padre?” “il ragionamento padre ovvero quello originale, volevo dare un tocco poetico” “Mmm…ok...parla ancora mi piace quando fai finta di sapere quello che dici.” Disse lei quasi addormentandosi e lanciando un ultimo sottilissimo segnale di sfida “Quindi perché rallegrarsi…il sentimento invece! Quello sì ha un valore immutabile, l’amore non viene superato da altro amore, e l’odio uguale. Amore e odio sono, punto. Credo che dovremmo rallegraci di questo! Ma dormi?” “No no...” disse lei, che nel suo dormiveglia riscaldava il suo pensiero “Senti ma questa tenda, reggerà la pioggia? Senti che vento, si muove tutto, a vedere come l’hai montata. Ti avevo detto di fartelo insegnare e tu no, io sono capace, a cosa vuoi che serva dicevi…bla bla” “Mmm siamo nervosetti eh? Ti è entrato un grillo nel sacco a pelo o cosa?” “Comunque…io non sono d’accordo con il tuo discorso” affermò lei orgogliosa girandosi dall’altro lato per poi tornare ad abbracciarlo “Tu sostieni che la logica, la razionalità sono imperfette perché incomplete mentre il sentimento è. Ma questa tua convinzione non è nient’altro che un altro ragionamento logico. Ti contraddici, stai tentando di rendere razionale un sentimento…e poi come dici tu, rimane un piccolo spiraglio di critica in ogni logica attraverso il quale nasce poi un altro ragionamento sconvolgente direi rivoluzionario rispetto a quello precedente” “Rivoluzionario?…” “Volevo dare un tocco poetico” I due tacquero alcuni attimi “Beh…e quindi…non capisco il punto” “Il punto è..” ricominciò lei “Che la mia critica rappresenta proprio la rivoluzione della tua logica. Incompleta.” “Sarà..” disse lui, i due si baciarono sulle labbra “Se ci pensi tutto gira attorno a la strana volontà di ricercare sempre questa piccola apertura in ciò che appare condiviso, normale. Ecco perchè le persone camminano nelle strade e gli uomini vanno sulla luna. Non sono mica i razzi!” “Forse…comunque sai cosa?” “Cosa?” rispose lei “La tenda regge vedi, te lo avevo detto...” “Che permaloso che sei! “E…sono proprio contento di essere qui con te” disse lui “Anch’io ti amo” rispose lei.

francesco

1 commento:

Anonimo ha detto...

mumble...non capisco se sia molto positivo o molto negativo. A questo punto meglio non razionalizzare.