venerdì 9 novembre 2007

a colloquio. Parte I: l'ascensione

Il racconto si svilupperà in tre capitoli diversi questo è il primo!


Stava aspettando da più di mezz’ora e non ce la faceva più seduto su quella moquette che odorava di polvere. Ancora uno e poi sarebbe stato il suo turno, mancava ancora un quarto d’ora e poi il professore, come al suo solito allo scoccare delle sette, se ne tornava a suoi lavori. Intanto il povero studente che aspettava per terra se ne tornava la prossima settimana. Uscì quello prima e Alessandro cominciò a parlare con il suo collega, anche lui seduto per la lunga attesa “Sei qui per la tesi?” l’altro rispose “No, sto poco devo solo chiedergli dell’esame di venerdì” “Ah ok, si anch’io in effetti devo chiedergli dell’esame, era l’ultimo che facevo e voglio vederlo, non sono molto convinto del voto”. Uscì anche l’altro e finalmente era il suo turno “Beh ci vediamo tra un attimo tanto sto poco”. Il collega annuì e Alessandro entrò nello studio del professore “Buongiorno Professore volevo solo chiederle se…”. Alessandro non riuscì a finire la frase che stava quasi per scoppiare in una risata d’altri tempi, il professore alto, molto tondo, con i baffetti era vestito con un completo da esploratore del deserto beige, due stivali, un monocolo agganciato e uno zaino anni 30 con scritte del tipo 29 Agosto: Annapurna, io c’ero. “Mi dica veloce che come sa alle sette vado, quindi forza!” “Professore senta io volevo solo chiedergli del compito di venerdì...” “Guardi facciamo così” lo interruppe il prof. “Io devo proprio andare ma mi segua un attimo e ne parliamo va bene?” Intanto il professore si stava abbassando e a cavalcioni, come per nascondersi, si infilò sotto la scrivania tanto che Alessandro non poteva più vederlo “Insomma mi segue o no?” Alessandro stava per scappare via urlando ma visto che aveva sempre aspettato un occasione così ghiotta per conoscere il proprio prof. lo seguì sotto la scrivania e, in quel momento, si sentì come una patata prossima alla bollitura nel pentolone. Sotto la scrivania c’era un vero e proprio ascensore, il professore era dentro e aspettava dicendo “Insomma andiamo!”. Alessandro entrò scomposto e notò che l’ascensore era tutto blu però di tonalità che cambiavano continuamente, sul soffitto invece c’era il cielo stellato. Non era finto anzi era il cielo vero, più limpido di quello in montagna e si vedevano le galassie, le stelle era stupendo. L’ascensore però non era di dimensioni costanti in realtà continuava ad espandersi con costanza ed infatti stava diventando enorme. Sui quattro lati vi erano quattro grossi pulsanti di colori diversi e il professore si accinse subito a premere quello rosso prima che la parete diventasse irraggiungibile! Poi tutto incominciò ad andare velocissimo, proprio tutto, Alessandro si mise a parlare cercando spiegazioni ma la sua voce era talmente rapida che neanche lui riusciva a capirsi. Poi arrivò tanta tantissima luce e in tutto questo il professore, con quell’orrendo cappello da pescatore, se ne stava girato di spalle senza prestare attenzione. Alessandro rimase abbagliato da quel lampo, “Siamo appena passati vicini ad una stella, si chiudono sempre gli occhi la prima volta ahah” commentò il professore. Quando Alessandro li riaprì poteva vedere ancora una volta le galassie con la differenza che questa volta tutto si muoveva, poi capì che in realtà tutto l’intorno rimaneva fermo infatti era l’ascensore che viaggiava velocissimo e sfiorava pianeti verdi, comete, civiltà ancora antiche e astronavi biologiche. Il povero studente non ce la faceva più si sentiva stanco infatti lui voleva solo sapere perché aveva preso 26 e non 27, basta! Le gambe non lo reggevano, si accasciò in un angolino e dormì.

francesco




2 commenti:

Anonimo ha detto...

morale: i professori universitari hanno accesso alle Segrete Cose! magari entrare nel circolo un giorno;)

frA ha detto...

ho rimesso a posto alcuni errori che compromettevano la fluidità del racconto. spero adesso vada meglio! si gio in effetti tutto questo si basa su una storia vera, in bocconi si pagheranno anche un sacco di soldi però visto che profs. ihih.viva